Entrare nell’atelier di Pina Pi è come entrare nel Paese delle Meraviglie delle donne: ovunque ci sono borse, accessori, e poi stoffe, tessuti preziosi, fili, nastri, il tutto intrecciato in un arcobaleno di colori ed estro creativo. Si respira allegria e positività, sembra quasi lo studio di un artista un po’ bohémien che ha fatto della fantasia e della vivacità il suo stile di vita; infatti Pina Pi non è solo un marchio, ma ormai identifica la stessa creatrice di moda. Pochi la chiamano col suo vero nome (Roberta), quasi tutti la chiamano Pina, perché nel suo caso la professione di stilista permea ed invade tutta la vita, sovrapponendosi quasi ad essa. Non c’è una Roberta privata e una Pina pubblica: c’è un folletto colorato ed estroso che vive così come crea, e crea come vive, in maniera totale, senza mezze misure, e colorando di positività non solo le sue realizzazioni artigianali ma anche le sue giornate, e quelle di chi le sta accanto.
Pensavo di intervistarla, ma l’intervista si trasforma presto in chiacchierata, in amichevole condivisione di esperienze ed emozioni; e mentre parliamo, mi godo con lo sguardo le sue borse ed i suoi accessori, tutti diversi l’uno dall’altro, innovativi, allegri, personali, e mi sembra di essere davvero nel regno ideale di ogni donna, quello dove ognuna può sentirsi una regina.
I segreti di una stilista
Pina mi racconta che ogni sua borsa ha una storia, nasce da un’emozione, da un’intuizione. “Amo i tessuti, li cerco, li guardo, li tocco ed immagino già cosa creare. Amo mescolare stili e colori, mi piacciono i contrasti; mi piace scorporare, cambiare le regole del gioco”. Pina non si adegua alle circostanze, non si piega alle convenienze, inventa per ogni donna la borsa giusta, mettendoci passione e fantasia. Per questo le sue creazioni sono così amate e ricercate, per questo le sue clienti diventano anche sue amiche, perché ogni borsa, ogni accessorio, così unico e particolare, ti fa sentire unica e particolare, ti fa quasi sentire parte del club Pina Pi (che ancora non c’è, ma se ci fosse sarebbe il club più allegro e colorato della città!), anche perché in ogni sua creazione Pina mette un pezzo di sé.
Le borse di Pina, oltre ad essere molto trendy, hanno personalità e sono anche molto simpatiche: Pina-Roberta mi confida: “È la borsa che sceglie la persona” e ci credo, perché sono tutte talmente belle che non sai quale acquistare, ma poi una in particolare ti colpisce per un colore, per un particolare, una passamaneria che ti evoca un ricordo, e ti sussurra: “Sceglimi, sono io la tua borsa!” Impossibile resistere…
Storia di Pina
Chiedo a Pina di raccontarmi la sua vita professionale. “Sono stata stilista di moda nel mondo dell’abbigliamento del bambino in varie aziende del territorio, ma quel tipo di lavoro limitava la mia creatività, sentivo di dover affrontare nuove sfide da sola. Ho seguito diversi corsi, ho cercato di imparare cose nuove, e ho avuto anche riconoscimenti (premio Fornace Seed 2016); mi sono dedicata alle borse perché sono accessori importanti, valorizzano ed arricchiscono il look. In particolare la borsa personalizzata basta ad identificare uno stile, e provoca emozioni in chi la porta ed in chi la guarda. Desideravo che la mia attività non fosse solo un lavoro, ma frutto e realizzazione del mio sogno; e i sogni si realizzano sempre, quando ti impegni per concretizzarli.”
Ecco il segreto delle borse di Pina Pi: la passione e la forza delle emozioni che lei cuce assieme ad ogni pezzo di tessuto, che non è più una semplice stoffa, ma diventa un sogno fatto di colori, di positività, di gioia di vivere. Ogni borsa è un tratto distintivo di originalità che connota lo stile di chi la sceglie, arricchendo ed impreziosendo ogni outfit, anche il più semplice.
Pina e Treviso
Concludo la chiacchierata chiedendo a Pina-Roberta quale sia il rapporto con la sua città, Treviso. “Considero Treviso la mia città del cuore, il mio salottino, piccolo e delizioso; mi piace camminare di notte per le vie silenziose, tra i palazzi storici, e sollevare lo sguardo per ammirare le bellezze artistiche di cui Treviso è ricca e che spesso non notiamo; quando vivevo a Milano per lavoro mi mancava la mia città, che è più vivibile, più umana rispetto ad una metropoli. Mi mancavano i miei amici, i rapporti interpersonali, i tempi più rilassati… qui sono felice!”
Un’ultima curiosità: “Da dove viene il nome del tuo brand? Chi è Pina, il tuo alter ego?” La stilista sorride, ricordando un episodio del passato: “Ero ragazzina, e stavo giocando a biliardino con le mie amiche più care; eravamo un quartetto spettacolare, stavamo sempre insieme, ci divertivamo un sacco. Quel giorno, tra una risata ed un gol, abbiamo pensato di darci dei soprannomi, ed io mi sono autoproclamata Pina; da quel momento per le amiche sono diventata Pina, e al mio marchio ho dato questo nome, che mi ricorda sempre la spensieratezza della giovinezza e l’importanza dell’amicizia. Al mio pseudonimo ho aggiunto l’iniziale del mio cognome”.
E fu così che Roberta Pesce si trasformò in Pina Pi, dando l’avvio ad una storia di artigianato e passione: non solo borse e creazioni di moda, ma anche positività ed emozioni.