Non possiamo raccontare Treviso, senza parlare di spritz. Credo sia trascorso ormai colpevolmente fin troppo tempo, da quando abbiamo lanciato questo blog, senza fare neanche un cenno al drink cult dell’intero Triveneto.
Magari, oltre a raccontarvi qualcosa delle origini di questo ormai conosciutissimo drink, andò in giro per bar solo a beneficio dei nostri lettori e delle nostre lettrici, sia ben inteso, per meglio descrivervi dove gustarlo e con cosa vi viene servito e quanto lo potete pagare. Una sorta di miniguida allo spritz all’interno della rubrica #trevisodagustare.
Perché la preparazione a base di Prosecco, seltz e Aperol (secondo le indicazioni IBA) ha in realtà decine di varianti e nonostante le percentuali ormai decodificate, non ne troverete uno uguale all’altro. In più il costo, sempre molto ridotto rispetto al resto d’Italia, è comunque cresciuto negli anni e ha visto arricchirsi il servizio di piccoli apetizer che fino a qualche anno fa erano assolutamente assenti.
Per chi arriva da Roma come me, ma non solo, trovarsi a pagare 2 euro uno spritz senza neanche una patatina di corredo, ha comportato per i primi anni un innalzamento del tasso alcolico medio impressionante, abituata come ero a pagare 6/8 euro per una cosa che assomigliava solo nel colore allo spritz, ma che in compenso era arricchita da vere e proprie cene a buffet. La strategia del bar romano o milanese è quella di farti mangiare tanto così da farti consumare più drink; la strategia del bar veneto è di venderti a poco da bere per poi farti mangiare ed i cosiddetti cicchetti costano da 1 a 3 euro l’uno!
Ma facciamo un passo indietro, per quanti hanno conosciuto questo cocktail solo grazie alla pubblicità fatta dall’Aperol a partire dal 2008.
Il termine spritz deriva dal verbo tedesco austriaco spritzen che significa spruzzare e indica l’usanza di allungare il vino con acqua frizzante. Abitudine adottata dalle truppe austriache di stanza nel Regno Lombardo-Veneto, per abbassarne il grado alcolico, che si diffuse poi rapidamente anche tra la popolazione locale.
L’aggiunta dell’Aperol o del Select arriva tra gli anni Venti e Trenta del novecento tra Venezia e Padova, ma si diffonde in tutto il Veneto solo negli anni ’70 dove è rimasto fino appunto alla recente campagna pubblicitaria. C’è chi oggi lo preferisce con il Cynar, la China Martini, il Campari, bitter, ma mi riferirò solo all’Aperol spritz.
E allora cominciamo il nostro giro, senza voler far torto a nessuno, da Piazza Trentin con lo Shiraz: bel locale, con tavoli all’aperto ed una bella sala interna, posizionato all’imbocco della piazza di fronte al canale. Un gestore cordiale trapiantato dal sud ed un’ampia scelta di cicchetti tutti buoni. Lo spritz è ottimo, armonico e gustoso con dosaggi giusti, non troppo ghiaccio che rischia di annacquare, e l’oliva. Offre normalmente qualche patatina e nocciolina, ma durante le limitazioni per il Covid si è industriato con dei sacchetti singoli di quadrotti di pane abbrustolito e insaporito molto gustosi. Il prezzo è di 3 euro.
Nel fine settimana può convenire prenotare il tavolo specialmente se si ha intenzione anche di cenare.
Francesca Neroni #trevisodagustare
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