Un’ora e mezza per il paradiso

Treviso è assolutamente strategica come posizione: a mezz’ora di auto e venti minuti di treno c’è Venezia; poco di più per raggiungere Padova, un’ora e mezza da Verona e dal Lago di Garda e un’ora e mezza per raggiungere le maestose bellissime Dolomiti.
Ci allontaniamo allora nel week end approfittando di una bellissima giornata di sole per andare a scoprire una nuova meta nel Cadore, dove ci piace andare ogni volta che ci è possibile.
Destinazione il Rifugio Padova. Vicino al confine tra Veneto e Friuli, sulla strada che porta a Auronzo, nel comune di Domegge.
E’ possibile lasciare l’auto ai piedi del percorso vicino al lago. La strada è asfaltata, ma molto molto stretta e con alcuni tratti a strapiombo, è lunga 7,8 km con un dislivello di 612 metri. Non è affatto complicata, ma ci vuole un po’ di allenamento e subito dopo i mesi di lockdown, abbiamo scelto di percorrere a piedi solo gli ultimi chilometri, lasciando l’auto dopo il rifugio Cercenà che si trova lungo lo stesso percorso.
Il percorso è molto bello, la vegetazione ricca e il ruscello in fondo alla valle scorre veloce in balzi e suggestive cascatelle che è possibile ammirare in scorci che si aprono tra gli alberi.
Ai bordi numerose sculture di legno accompagnano la camminata.

Ma è alla fine della strada che si trova la sorpresa che ti lascia senza fiato: una valle senza eguali, con le aspre cime a farle da cornice, verdissima e piena di alberi tutt’attorno. Nel centro l’edificio del rifugio con le imposte e il tetto rosso che sembra rubato al mondo delle fiabe e l’area giochi per i bimbi con una piccola casetta e un formicaio gigante e panche scavate nei tronchi e ancora statue in legno…insomma lo sguardo vola da un angolo all’altro riempiendosi di questa meraviglia, di tutta la maestosità che trasmette la montagna, della pace che sa infondere.

E in questa pace ci siamo seduti all’aperto ed abbiamo gustato un pranzo ottimo, con servizio cortese e disponibile per un prezzo più che corretto: pasta al ragù, gnocchi al formaggio, gulash, pastin e polenta e ottimi dolci fatti in casa.
Insomma una pausa perfetta dalla routine e soprattutto un momento di normalità dopo i tanti giorni bloccati in casa.
Ma tutto il territorio merita di essere visitato e ci vuole più di un giorno ovviamente e quando riusciamo a ritagliarci del tempo, soggiorniamo volentieri da Carmen al B&B La Genzianella di Perarolo di Cadore: una posizione assolutamente strategica ed un’accoglienza cordiale e di qualità in una struttura davvero molto molto carina e ben curata.
Ma questa è un’altra storia e ve la racconterò la prossima volta!

Francesca Neroni #trevisodagustare

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