TREVISO: ISTRUZIONI PER L’USO
Guida illustrata
Testi Martina Tripi
Illustrazioni Beatrice Zampetti
Editoriale Programma, 2020

La collaborazione fra me e Beatrice è cominciata per un incontro fortuito. Siamo due creative del panorama trevigiano, perciò abbiamo amicizie in comune e spesso ci siamo ritrovate agli stessi eventi.
L’idea è nata soprattutto grazie ai nostri amici forestieri, ai quali abbiamo spesso fatto da ciceroni. Sapevamo di vivere in una città incantevole, con un potenziale turistico incredibile, ma guardarla attraverso i loro occhi ci ha dato davvero l’ispirazione per raccontarla in ogni suo dettaglio.
Ci siamo immediatamente rese conto di voler creare una guida pratica, leggera, da tenere nello zaino senza trovarla ingombrante. Allo stesso tempo doveva essere esteticamente bella e differente da tutto ciò che avevamo visto fino ad allora.
Abbiamo cominciato a lavorare sulla nostra guida virtualmente, perché in quel periodo Beatrice viveva in Francia. La fase iniziale è stata di ricerca: abbiamo fatto una lista dei luoghi e li abbiamo mescolati fra loro finché i percorsi ci sono sembrati logici. Io scrivevo consultando pile di libri storici, guide e itinerari, lei rendeva ogni mia parola un trionfo di colori, dando vera forma al nostro progetto.
La parte più bella è arrivata al ritorno di Beatrice in Italia: è lì, infatti, che abbiamo testato ogni percorso, camminando per la nostra città col sole e con la pioggia, a testa alta e a testa bassa, per catturarne ogni piccolo particolare.
Sicuramente Treviso: Istruzioni per l’uso ha un taglio molto adatto al mondo dell’infanzia, ma si presta benissimo ad essere utilizzata da chi ha voglia di una guida snella, che diventi, poi, anche un prezioso souvenir di viaggio.
Anche la storia ha preso forma un po’ per caso: i personaggi – Virginia, Zia Irma e l’uccellino Madeleine – sono spuntati in maniera del tutto naturale e hanno riempito le pagine un percorso dopo l’altro.

Virginia arriva in città per badare alla casa di zia Irma e al suo grazioso uccellino Madeleine. Non conosce Treviso, così la zia – che è un tipino tutto pepe – le fa trovare una serie di indicazioni per visitarla. È lei che ci guida in questi sette percorsi a misura di bambino, fra borghi, fontane, musei, mercati e palazzi, raccontandocene la storia, anche attraverso qualche intrigante aneddoto, indovinelli e cacce al tesoro.

A prendere vita nelle illustrazioni sono anche i personaggi legati alle storie e ai monumenti, come il grande Dante Alighieri e Arturo Martini.
Abbiamo raccontato le vicende della Treviso del passato senza dimenticarci di descriverla anche nel nostro tempo, fra vetrine scintillanti, Happy Hour e abitudini mondane.
Ogni percorso termina con una ricetta, d’altronde quando si visita un luogo nuovo è impossibile prescindere dalla sua cucina tradizionale. I prodotti locali e i piatti storici vanno assaggiati con la stessa attenzione con cui si visitano i grandi monumenti, perché completano il profilo di una città e dei suoi abitanti.
Crediamo che oggi sia tanto semplice testare ricette esotiche, appartenenti a culture e paesi che non abbiamo nemmeno mai visitato, quanto complicato godere di una cucina locale autentica.
Questo perché nell’ottica di un turismo di massa spesso i ristoranti non badano alla selezione dei prodotti e delle proposte dei piatti a menù, piuttosto s’impegnano a offrire una cucina dozzinale, ma a buon prezzo. Questo se ci si pensa accade soprattutto nelle più celebri città d’arte, proprio accanto ai monumenti e alle piazze più importanti.
A Treviso sono davvero tanti i locali nei quali si può ancora assaporare la cucina tradizionale. Nel nostro caso, però, le ricette sono un po’ quelle di casa: il tiramisù che Beatrice prepara in famiglia, il mio cavallo di San Martino, che sforno e confeziono ogni 11 novembre in occasione del mio onomastico, poi c’è l’anguilla in umido, per la quale abbiamo tormentato di domande il nostro pescivendolo di fiducia.
Tutti i prodotti nelle liste degli ingredienti per noi sono estremamente familiari: il radicchio, i bigoli di Fermi, l’anguilla di fiume servita insieme alla polenta, eppure per un visitatore non è scontato utilizzarli in cucina. I miei parenti siciliani, per esempio, quando vengono a farmi visita nel periodo giusto amano fare grandi scorpacciate di radicchio trevigiano, che al Sud è molto più difficile da reperire.

LE AUTRICI
Attualmente Beatrice si sta dedicando a diversi progetti editoriali e crea illustrazioni ad hoc per privati. Per rimanere aggiornati seguitela su Instagram @beatrice.zampetti; per commissionarle un’illustrazione speciale scrivetele a zampettibeatrice@gmail.com.
Io, Martina, scrivo e cucino. Collaboro con i blog Vita su Marte e Around Language, scrivo per Le Guide di Repubblica e la condotta di Slow Food Treviso.
www.mimiincocotte.it è il mio spazio libero interamente dedicato all’universo del cibo. Su Instagram sono @mimi_in_cocotte.

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